Evergrande insolvente e materie prime alle stelle

Venerdì il mercato azionario statunitense ha chiuso al rialzo. Il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,10% (+0,98% nella settimana), l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,15% (+1,19% in settimana) e il Nasdaq Technology Index ha guadagnato lo 0,11% (+1,96% in settimana). Nonostante una settimana positiva, le azioni statunitensi hanno registrato il più grande deflusso settimanale in più di tre anni, per un totale di $ 28,6 miliardi prelevati dai fondi azionari statunitensi. Con il tapering che inizierà tra poco più di un mese, secondo molti analisti non c’è motivo di aspettarsi un’ulteriore crescita significativa dei listini.

Nel frattempo la presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi ha esortato i suoi colleghi democratici ad approvare il pacchetto di spesa da 3,5 trilioni di dollari dell’amministrazione Biden. La Camera dei Rappresentanti dovrebbe votare sul pacchetto infrastrutture questo giovedì e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che l’amministrazione effettuerà tagli fiscali storici per la classe media aumentando le tasse sulle grandi società e sui ricchi.

Oggi facciamo un piccolo punto anche sul Regno Unito perché l’indice di fiducia dei consumatori è sceso di cinque punti a settembre rispetto al mese precedente. Il Regno Unito sta affrontando diverse crisi: un aumento internazionale del prezzo del gas che sta costringendo le società energetiche a chiudere l’attività e che minaccia di minare la produzione di carne; una carenza di camionisti che sta generando il caos nel commercio al dettaglio, ma anche stazioni di servizio vuote. In Germania, invece, si sono tenute le elezioni che decreteranno il successore di Angela Merkel. I primi dati degli exit poll ci dicono che i socialdemocratici tedeschi guidati da Olaf Scholz guidano con il 26%.

Per quanto riguarda la situazione materie prime, i prezzi del gas naturale in Europa sono ai massimi storici. La crisi del gas è già più grande dello shock petrolifero degli anni ’70 negli Stati Uniti, petrolio che tra l’altro ha visto i prezzi salire per il quinto giorno consecutivo con il Brent che ha raggiunto gli 80 dollari a causa delle preoccupazioni per l’offerta ridotta. Goldman Sachs ha alzato le previsioni per fine anno, vedendo il Brent da 80 a 90 dollari al barile.

Sul fronte dei rendimenti, il Treasury a 10 anni è balzato dall’1,30% all’1,45% la scorsa settimana. Un aumento arrivato dopo che la Fed ha segnalato l’avvio del tapering e tale incremento sta portando forza di dollaro con conseguente calo dei prezzi dell’oro e dell’argento.

Anche i prezzi del carbone in Cina hanno raggiunto il massimo storico. La National Energy Administration of China (NEA) ha ordinato alle compagnie del carbone e del gas di aumentare la produzione per garantire che il Paese disponga di energia sufficiente per mantenere calde le case in inverno.

Alla carenza di semiconduttori che affligge molte industrie si aggiunge la carenza di componenti passivi come i condensatori. Gli stabilimenti Chemi-Con, Nichicon e Rubycon in Malesia e Indonesia, dove viene prodotta la maggior parte dei noti condensatori elettrolitici in alluminio, sono stati chiusi a luglio e agosto. Nel frattempo, la quotazione delle tre società è crollata di circa il 50% e le attuali restrizioni dovrebbero ridurre le spedizioni di condensatori del 30-60%.

Concludiamo con la situazione Evergrande, difatti il colosso immobiliare cinese non è stato in grado di pagare gli interessi ai propri obbligazionisti. Il pagamento doveva essere effettuato giovedì, invece non è stato possibile e ciò potrebbe portare al più grande default societario immobiliare della storia.

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